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DITTA ING.
ANGELO ZAMBELLI

Angelo Zambelli nasce a Legnago nel 1906, negli anni ’30 a soli 24 anni si laurea in ingegneria meccanica con una tesi sui motori a carburante olio denso (nafta) e il loro funzionamento. Dopo una breve esperienza nel settore dell’edilizia conosce e collabora con Pilade Riello progettando e trasferendo sulla carta le sue conoscenze nell’ambito dei bruciatori che già cominciano a circolare nel mercato americano. La seconda guerra mondiale interrompe questa collaborazione e richiamato, per qualche anno è al servizio dell’aeronautica Militare e segue il collaudo degli aeroplani, prima a Livorno poi a Bari. Congedato per motivi famigliari, (il numero dei figli aumenta a ritmo veloce) dal ’43 si occupa della manutenzione e riparazione degli automezzi militari, prima in una officina di Santa Maria di Zevio poi ritagliandosi uno spazio nella casa paterna in Terranegra frazione di Legnago. Ed è qui che, finita la guerra, riprende ad occuparsi dei bruciatori. Là dove c’è la stalla dei cavalli si costruisce una piccola fonderia per gli stampi in ghisa sferoidale, dove c’è la rimessa degli attrezzi agricoli si fondono e modellano le parti in lega speciale di alluminio, dove c’è il deposito dei prodotti agricoli sorge un’officina dotata di torni paralleli, trapani radiali e rettifiche, poi un reparto di montaggio, il reparto di verniciatura e più in là la sala di collaudo, in un locale prefabbricato il magazzino della parti di acquisto e dei bruciatori finiti. Anno dopo anno, i collaboratori aumentano, la piccola officina si allarga, anche all’interno della casa si ricavano dei locali: qualche disegnatore, un ragioniere, dei venditori, una segretaria…

L’Ing. (come viene familiarmente chiamato) non trascura niente, accanto a nuove progettazioni come una delle primissime caldaie a policombustibile, carbone/legna e nafta, ed alla trasformazione di inceneritori sempre a nafta, all’allestimento di fiere.

Angelo Zambelli nasce a Legnago nel 1906, negli anni ’30 a soli 24 anni si laurea in ingegneria meccanica con una tesi sui motori a carburante olio denso (nafta) e il loro funzionamento. Dopo una breve esperienza nel settore dell’edilizia conosce e collabora con Pilade Riello progettando e trasferendo sulla carta le sue conoscenze nell’ambito dei bruciatori che già cominciano a circolare nel mercato americano. La seconda guerra mondiale interrompe questa collaborazione e richiamato, per qualche anno è al servizio dell’aeronautica Militare e segue il collaudo degli aeroplani, prima a Livorno poi a Bari. Congedato per motivi famigliari, (il numero dei figli aumenta a ritmo veloce) dal ’43 si occupa della manutenzione e riparazione degli automezzi militari, prima in una officina di Santa Maria di Zevio poi ritagliandosi uno spazio nella casa paterna in Terranegra frazione di Legnago. Ed è qui che, finita la guerra, riprende ad occuparsi dei bruciatori. Là dove c’è la stalla dei cavalli si costruisce una piccola fonderia per gli stampi in ghisa sferoidale, dove c’è la rimessa degli attrezzi agricoli si fondono e modellano le parti in lega speciale di alluminio, dove c’è il deposito dei prodotti agricoli sorge un’officina dotata di torni paralleli, trapani radiali e rettifiche, poi un reparto di montaggio, il reparto di verniciatura e più in là la sala di collaudo, in un locale prefabbricato il magazzino della parti di acquisto e dei bruciatori finiti. Anno dopo anno, i collaboratori aumentano, la piccola officina si allarga, anche all’interno della casa si ricavano dei locali: qualche disegnatore, un ragioniere, dei venditori, una segretaria…

L’Ing. (come viene familiarmente chiamato) non trascura niente, accanto a nuove progettazioni come una delle primissime caldaie a policombustibile, carbone/legna e nafta, ed alla trasformazione di inceneritori sempre a nafta, all’allestimento di fiere.

C’è il lato ludico: grandi cene per il raggiungimento degli obiettivi, organizzazione di ferie comuni in tenda (esempio di eventi team building ante litteram!) e quando il figlio più grande prende la patente i tour si arricchiscono anche di un’ auto sponsorizzata.

Siamo già nel ’57 quando viene depositato dalla ditta Ing. Angelo Zambelli il marchio dei bruciatori FIAMMA, il numero dei dipendenti arriva alla cinquantina e si pensa a una collocazione più consona. Purtroppo il progetto per il nuovo stabilimento, presentato per ben due volte, viene respinto e quindi il nuovo insediamento produttivo viene realizzato nel vicino Trentino-Alto-Adige. E’ a questo punto, nel 1962, che finisce l’avventura della Ditta Ing. Angelo Zambelli nel sito di Legnago. . La ditta individuale diventerà Fiamma S.p.A. con sede in Ala di Trento, in uno stabilimento nuovo ed avveniristico, per i tempi, con un impiego fra operai ed impiegati di circa 150 unità.

Ersilia Zambelli

Lorenzo Zambelli

La sede originaria

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