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LA FABBRICA DI
CONCIMI CHIMICI

L’ultima decade dell’800 è caratterizzata dal dinamismo dell’Associazione Agraria del Basso Veronese. Dopo la nascita dello zuccherificio che consente di tessere una rete di alleanze economiche e politiche di notevole rilevanza per la città di Legnago, lo sbocco naturale dei numerosi progressi nel comparto agronomico e in particolare della diffusione delle nuove pratiche di fertilizzazione artificiale, porta alla creazione, nel 1901, di una fabbrica per la produzione di concimi chimici e solfato di rame. Il sito del nuovo grande stabilimento viene individuato, ancora una volta, presso l’area della antica spianata, alle porte della città, in direzione ovest. Esattamente di fronte al neonato zuccherificio, sul lato opposto alla grande strada che porta a Cerea. La vicinanza della stazione ferroviaria e del corso del fiume Bussè rendono il sito adeguato alle esigenze industriali. La «Società Anonima Agricola Veronese», questo il nome del sodalizio che gestisce la fabbrica, attira nel giro di poco tempo numerosi capitali anche esterni all’area della pianura veronese. Nel volgere di qualche mese diviene evidente che attorno alla nuova realtà industriale si stanno coagulando gli interessi economici della grande proprietà agricola. Anche per questo motivo l’idea iniziale di realizzare una fabbrica cooperativa viene accantonata in favore della costituzione di una società anonima che offre maggiori garanzie per gli investimenti economici. Nel 1907, il tentativo compiuto dall’Associazione agraria di trasformare la «Veronese» in una cooperativa per venire maggiormente incontro alle necessità economiche della piccola proprietà, fallisce miseramente. I soci dell’Agraria, dunque, rivolgono altrove i propri sforzi riuscendo, nel giro di poco più di un anno, a realizzare lo stabilimento di Cerea, condotto non a caso in forma cooperativa. La “Veronese” continua la propria produzione, in concorrenza con il vicino stabilimento cereano, negli anni non mancheranno i momenti di scontro e di tensione. Nel 1928 la fabbrica legnaghese viene assorbita dal colosso Montecatini. Nel corso della Seconda guerra mondiale subisce danni notevoli, come attestano le cronache di Maria Fioroni, a causa sia dei bombardamenti Alleati sia delle devastazioni compiute dai tedeschi in ritirata. Il complesso industriale rimane attivo fino agli anni Sessanta. È ancora visibile oggi il Silos Parabolico ex Montecatini realizzato nel 1954-1955.

Federico Melotto

Il Paraboloide oggi

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