L'ANTICROMOS

Alla fine degli anni Venti del ‘900 l’ingegnere milanese Aldo Volpino apre a Legnago uno stabilimento chiamato «Anticromos». La società ha la sede legale a Milano ed ha un capitale sociale di 700.000 lire. L’ingegner Volpino è titolare di un brevetto per la produzione del carbone attivo ricavato dalla carbonizzazione della segatura di legno attraverso l’attivazione chimica, basata cioè sull’azione deidratante di alcuni composti chimici, come per esempio l’acido fosforico o il cloruro di zinco. La temperatura a cui avviene è compresa tra i 400 e i 1000 °C. Dopo la rimozione dell’agente chimico, attraverso un’estrazione, resta la struttura porosa del carbone attivo, utilizzato soprattutto, grazie alle sue proprietà assorbenti, per la decolorazione. La direzione tecnica dell’impianto, che occupa circa un centinaio di operai, viene affidata all’ingegnere Antonio Travaglini. Lo stabilimento viene ampliato grazie alla costruzione di alcune grosse vasche per la decantazione degli scarti industriali. Alla fine del secondo conflitto mondiale l’industria viene acquistata da una multinazionale americana.