PIROIL
BRUCIATORI
Il nome Piroil deriva dall’unione dei due termini “piros”, fuoco in greco antico, e “oil”, olio in inglese, ideata dal fondatore dell’azienda, Luigino Giusti.
Disegnatore presso la ditta Zambelli nel periodo antecedente la II guerra mondiale, perfezionatosi nell’Ufficio Tecnico della Riello Bruciatori, in seguito direttore della sezione tecnica presso l’Isothermo di Bruno Menini, nel 1962 Luigino Giusti, con l’apporto finanziario di Alberto Pedron, fonda una nuova officina in via Frattini, dove lavorano una decina di operai.
Obiettivo di Giusti è costruire una gamma completa di bruciatori, sia usando come combustibile la nafta sia il gasolio.
Queste soluzioni tecniche migliorarono sia la qualità che la quantità della produzione facilitando il processo produttivo.
L’azienda ha successo e, nel 1964, viene trasferita ad Angiari in una sede ampia e moderna su un’area di oltre 15.000 metri quadrati dei quali circa 4.000 coperti. Nel periodo di maggiore produzione, arriva a contare 80 dipendenti, di cui una decina di donne nel reparto amministrativo.
I rapporti tra titolari e dipendenti sono diretti e personali e si mantengono buoni anche durante e dopo i cambiamenti portati dai movimenti sindacali del 1968, poiché l’azienda resta a conduzione familiare con i due figli di Luigino impegnati in amministrazione e nel ramo tecnico-commerciale.
Negli anni ’70 si mantiene sempre lo stesso assetto societario.
Prodotti anni ’70
Piroil arriva ad avere circa 150 agenzie monomarca per la commercializzazione in Nord Italia, e prevede al suo interno la formazione dei tecnici bruciatoristi.
I mercati principali, oltre l’Italia, sono: Spagna, Grecia e Turchia.
Nel 1971 Giusti e Pedron ricevono per Piroil Bruciatori il “Premio Qualità Veneto” con la motivazione “… alta qualità dei materiali impiegati e perfettissima impeccabile rete di assistenza”.
“Qualità al giusto prezzo” è lo slogan coniato da Luigino Giusti per l’azienda che è tra le prime produttrici di bruciatori a gas, in anticipo sulla normativa nazionale anti smog.
Stand Piroil, Fiera Milano anni ’70
La rivoluzione islamica del 1979 in Iran crea la prima situazione di precarietà finanziaria per Piroil.
Infatti, un importante contratto con un costruttore iraniano non viene più onorato e un notevole numero di bruciatori resta invenduto.
L’entrata in commercio delle caldaiette murali a gas, in alternativa alle caldaie a gasolio con centrale termica adibita, richiede alla produzione novità difficili da sostenere.
Piroil resta sul mercato per qualche anno, ma non è più competitiva rispetto a produzioni francesi e tedesche; nel 1980 entra in crisi e, nel 1983, viene liquidata.
Giuseppe Giusti
Ex sede Piroil Bruciatori oggi
